Il rand sudafrica resta una moneta che negli ultimi anni ha sofferto molto la forza del dollaro americano andando a toccare un'apice quasi a quota 18 come massimo, cioè per un dollaro americano occorrevano 18 rand appunto.
Il Sudafrica si basa molto sul settore delle materie prime sopratutto minerario con l'oro di cui è uno dei maggiori produttori con elevate estrazioni ma sopratutto diamanti che si trovano anche sui fondali marini. Vi sono poi il carbone, l'uranio ed anche il platino fra i preziosi si trova in grande quantità. Il resto è tutta agricoltura con i cereali ed allevamento con i pascoli.
A livello politico vi è una grossa crisi che dovrebbe portare alla fine della presidenza di Zuma ma l'incertezza che regna è quella che zavorra il rand. http://www.ilpost.it/2016/11/29/il-presidente-del-sudafrica-potrebbe-non-esserlo-ancora-per-molto/ Questo link allegato spiega bene l'attuale situazione politica ed i riflessi in campo economico.
A livello grafico ci troviamo attualmente sul livello di 13,8087 con la giornata di venerdi in cui il dollaro ha perso il 2,12% in una sola giornata, performance rara per il forex.
Il mese di novembre aveva invece segnato complessivamente un rialzo del 4,60% frutto ovviamente dell'elezioni di Donald Trump e del rally ancora attuale del dollaro.
A livello operativo, una ripresa dei metalli preziosi ed un calo marcato della moneta americana potrebbero portarci all'importante test di zona 13,1794 ed al momento il parabolic sar ci conferma questa visione con un'inversione ribassista che pare già essere cominciata. Stesso segnale ci arriva dall'oscillatore William %R che sta uscendo dai suoi parametri base per confermarci uno short piuttosto marcato.
Tuttavia con il dollaro americano, la Fed dietro l'angolo e le politche di Trump, oltre all'incertezza che regna sovrana in Sudafrica occorre fare attenzione ai vari movimenti intraday rimanendo in posizione sul lungo termine sono se continuano i nostri presupposti di base.
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