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domenica 11 dicembre 2016

ANALISI GRAFICA INDICE DI HONG KONG


In un'epoca dove gli investitori cercano di spostare i loro capitali verso i mercati emergenti, l'indice Hang Seng (HSI), di Hong Kong potrebbe essere una buona scelta sotto diversi punti di vista, dalla diversificazione del proprio portafoglio fino alla ricerca di nuove opportunità che sicuramente possono fornire ottime performance nel medio-lungo periodo.
Hong Kong non possiede alcuna riserva naturale ed è costretta ad importare interamente in termini di energia e materie prime, fattore che non la sottopone alla volatilità di queste ultime in termini di prezzi.
Il settore agricolo è anch'esso inesistente e pure quello industriale non incide molto in questa economia asiatica dove i settori principali sono il tessile, l'elettronica, gli elettrodomestici, l'informatica e le telecomunicazioni.
Il settore terziario è il vero fulcro dell'attività economica e va a concorrere alla formazione del 93% del PIL impiegando anche l'80% della popolazione.
Hong Kong è il centro dei servizi delle attività finanziarie per le imprese asiatiche sopratutto quelle che commerciano con la Cina. Anche il turismo è in grande sviluppo sopratutto per i visitatori proprio dal continente cinese.
La divisa locale proprio per l'apertura economica a livello internazionale ha portato la politica monetaria verso un cambio di tasso fisso fra il dollaro statunitense e quello di Hong Kong in vigore dall'ottobre del 1993 e che scambia a 7,80 HKD per un USD.
Hong Kong è visto anche come un paradiso fiscale per le scarse restrizioni a livello fiscale e bancario ed è per questo anche nella famosa lista nera nei rapporti economici intrattenuti fra aziende italiane ad esempio e soggetti ubicati in questo territorio.
Fra i componenti principali dell'indice troviamo Lenovo, PetroChina, China Mobile, Bank of China e China Res. Land.
A livello grafico possiamo notare un 2016 tutto al rialzo con una prioezione all'interno di un canale composto dalle nostre due trend line tracciate in rosa e che stanno accompagnando la quotazione che venerdi a chiuso a  22.760, 98 punti.
I mercati asiatici hanno sofferto prima l'elezione di Trump e successivamente la politica espansiva della BCE ma come vediamo l'Hang Seng non ha mai interrotto in maniera importante il suo percoso verso l'alto.
Dopo la leggera correzione  in area 24129,30 che rappresenta ora la nostra resistenza più importante l'indice di Hong Kong ha rimbalzato sulla solita trendline creando un buon supporto a quota 22233,52 e superate le due medie mobili di breve e medio periodo del nostro indicatore Ichimoku, stiamo ora ripartendo per superare la kumo dove si trovano le prime resistenze importanti per poi andare ancora a puntare i massimi del 2016.
L'oscillatore che usiamo in questa analisi, lo stocastico, si trova ancora in una zona neutra, sintomo di una certa lateralità vista l'incombenza del meeting della Fed del 14 dicembre che potrebbe darci il segnale giusto per un ingresso ambizioso verso un rally di fine anno oppure per un importante correzione ribassita.
CONCLUSIONI. Fino a quando il nostro supporto a quota 22233 rimarrà intatto insieme alla trendline rialzista di lungo periodo, potremmo cercare interessanti opportunità long fino all'apice già toccato due volte in questo 2016 a quota 24000 che oltre che soglia psicologica rappresenta anche il massimo annuale. Viceversa l'eventuale rottura della nostra trendline rialzista e del canale in cui il prezzo si muove ormai da parecchio tempo non mi sorprenderei di raggiungere il livello dei 20000 punti, importantissima soglia psicologica e livello verso il quale non incontriamo particolari supporti importanti.
Il responso principale lo dovremmo avere dopo il fatidico appuntamento con la Federal Reserve di questa settimana.


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