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domenica 13 novembre 2016

ANALISI GRAFICA CRUDE OIL SETTIMANALE


Una breve analisi con grafico settimanale mi permette di introdurre quello che sarà un market mover importante di questo mese, esattamento alla fine, il 30 novembre a Vienna, meeting OPEC. Sarà qui che si deciderà il futuro dell'OIL mentre nel corso del mese vivremo solo di speculazione senza troppa logica.
In realtà questo interessante grafico weekly ci mostra come innanzitutto il petrolio da fine 2014 sia sceso dai 107 dollari, cifra ora impensabile, agli attuali 43,13, inoltre nel corso del 2015 e fino ai giorni nostri si può evidenziare un canale che determina il trading range più o meno attuale con target predefiniti su cui impostare un'operatività importante nel lungo termine.
In poche parole, arrotondando da 29 dollari di minimo a 60 dollari di massimo, questa materia prima dovrà trovare fra poco la sua strada verso l'una o l'altra direzione, a meno che non si stabilizzi in maniera ancora incerta a metà strada che per ora si trova sui 40 dollari, livello che potremmo raggiungere nel breve viste le pessime notizie circa accordi difficili da ratificare ed eccessi record nei livelli di produzione e scorte.
Importante notare come una trendline rialzista sia partita dall'inizio del 2016 e venga ora messa sotto pressione dalla ripida discesa del prezzo in questa settimana con lo stress elezioni, con il dollaro forte e con le brutte notizie dal report dell'Opec.
CONCLUSIONI. Personalmente visto anche l'Ichimoku che ci propone una kumo come valido supporto e sapendo che è l'Opec stessa con le sue dichiarazione improvvise a manipolare il prezzo non insisterei troppo con lo short che può comunque proseguire verso area 40,04$. Sarei invece propenso per attendere segnali importanti per ingressi long anche frazionati con diversi target disponibili da qui a fine mese, stando attenti alle trappole evitabili proprio non lavorando troppo sul lungo termine.
Livelli intorno a 46-47 sono raggiungibili e se poi gli accordi di Algeri troveranno la conferma scritta a Vienna non solo i 50& ma anche i 60 potrebbero divenire obiettivi importanti come previsto anche da alcuni analisti.
Diversamente il baratro fino a sotto i 30 dollari al barile potrebbe davvero aprirsi ma non so a chi converrebbe realmente

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