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domenica 20 novembre 2016

ANALISI GRAFICA BRENT OIL


Il petrolio del mare del Nord, il Brent segue fedelmente il WTI, ma essendo meno tradato fa sempre parte della mia serie di strumenti alternativi su cui lavorare. Come segnalato anche per il petrolio greggio nelle scorse analisi, la settimana scorsa abbiamo avuto una ripresa dei prezzi, dovuta sia alle chiusure di molte posizioni short da parte di chi aveva speculato al ribasso, sia per le notizia positive ed ottimistiche provenienti dall'Opec e dalla Russia che hanno contro bilanciato le solite scorte negative dell'ultimo periodo. Restano parecchi dubbi circa l'Iran, i rapporti Cina-Venezuela per ulteriori aumenti di produzione e lo shale oil americano con i pozzi Baker Hughes in aumento a dir poco continuo e preoccupante in termini numerici.
Graficamente abbiamo chiuso la settimana leggermento in calo rispetto a come eravamo partiti andando a segnare 46,81$ al barile. Mi sono divertito a tracciare tre diverse trendline rialziste nel corso dell'anno dopo che a causa delle ultimi delusioni abbiamo visto come tutte venivano bucate regolarmente fino a scendere su livelli pericolosi a quota 41,69$. mentre recentemente ci siamo fermati poco sopra i 43$.
Il primo supporto citato è fondamentale per non avere un crollo verso l'area dei 37,33$ caso che potrebbe avvenire solo se nel meeting del 30 novembre a Vienna venissero a mancare i presupposti per la ratifica dell'accordo di Algeri con conseguente fallimento del piano di taglio della produzione con scenari ancor più ribassisti fino a livelli all'inizio 2016 che rappresentano la discesa più bassa dell'Oil nel periodo recente.
La risalita del prezzo sta incontrando le prime resistenza importanti per ritornare sopra i 50$ ma in questo momento più dell'analisi tecnica a farla da padrone saranno le notizie e tutta la speculazione che le circonda.
CONCLUSIONI. Il movimento al rialzo dovrebbe continuare dopo la leggera flessionale accusata e per questo sarà interessante individuare ingressi long con traget sopra i 48$ nel breve fino ad un possibile ritorno a 51,03$ ed in caso di accordo a Vienna anche 53,09$ per poi sognare come paventato da alcuni analisti un Brent oil a 60$ per fine anno. Lo short a parte qualche rimbalzo tenico lo prenderei in considerazione nel momento di un eventuale fallimento del meeting dove ci si troverebbe con una caduta piuttosto consistente. Da tenere sempre in conto come i movimenti più importanti si hanno sulla base delle notizie e quindi cercare di capire quanto queste vengano scontate pienamente dal mercato. Inoltre la componente dollaro è fondamentale visto che la forza della moneta Usa è stata a mio avviso responsabile del recente rallentamento del rally rialzista dell'oro nero.

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