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sabato 7 gennaio 2017

PETROLIO IN RAMPA DI LANCIO


La tempistica non è mai una cosa facile da calcolare ed il trading è sopratutto pazienza, però utilizzando un time frame come quello settimanale, si può operare su lungo termine, senza badare troppo a rumors ed oscillazioni naturali di prezzo, ovviamente stando attenti ai possibili ribaltoni sempre in agguato ed impostando così una strategia che a me piace molto.
Parlando di petrolio siamo ormai usciti dalla speculazione e dal market mover principale che era il meeting di Vienna dell'anno scorso ed il successivo incontro fra produttori Opec e Non per ratificare questo accordo inglobando anche gli altri estrattori.
Alcuni hanno avuto esenzioni necessarie come Libia e Nigeria per i loro problemi interni,  altri hanno subito tagli meno importanti come l'Iran ed altri ancora non hanno partecipato pur giovando della situazione come la Norvegia mentre caso a parte sono gli Stati Uniti con il loro shale oil e l'incognita Trump che sull'energetico vorrebbe si l' indipendenza ma non ci ha ancora detto molto circa le sue intenzioni.
Alla fine grazie sopratutto ad Arabia Saudita e Russia si è arrivati ai tagli più importanti. Ora non resta che monitorare e di conseguenza ogni mercoledì il rapporto dell'EIA sulle scorte sarà importantissimo insieme anche all'evoluzione della forza del dollaro essendo il petrolio quotato nella moneta americana anche se a volte nei momenti di vera forza questa correlazione negativa non sempre è stata rispettata.
In termini grafici abbiamo una trendline rialzista che ci supporta il prezzo da inizio 2016 e ne abbiamo una ribassista davvero importante perchè di più lungo termine che parte da circa due anni fa abbondanti e che sta per essere rotta con la conseguenza da tutti pronostica di un petrolio verso i 60$ al barile ed oltre anche se in realtà dovrebbe poi stabilizzarsi su queste quotazioni visti i molti problemi legati ad una situazione di output e domanda che si muove sempre su equilibri sottilissimi.
A questo punto il trading range del petrolio potrebbe muoversi fra i 53$-63$ ipotesi molto ottimistica o più probabilmente una volta toccato il target dei 60$ con relativo massimo posto poi a resistenza trovare poi un buon supporto sui 50-51$.
In caso poi di ribaltoni se la resistenza è chiaramente verso i 60$ come target, il supporto su cui tutto la visione rialzista si regge e dove passa la trenline di inizio anno è posto intorno a 42-43$, livello che aveva arrestato ultimamente il crollo del petrolio dopo le incertezze e le paure circa il mancato accordo Opec.
Al momento quindi possiamo confermare come viste anche le ultime scorte positive in termini di dati anche se non su tutto il fronte completo, la tendenza dovrebbe essere rialzista con movimenti però graduali visto che per avere un rally come quello recente post Opec ci vorrebbero davvero delle news sorprendenti e delle conferme importanti circa i tagli alla produzione.
Ma i rapporti Baker Hughes sullo sfondo dello shale oil americano sono sempre un'ombra da tenere in considerazione oltre ai problemi geopolitici quotidiani ed ai dispetti che i membri Opec amano spesso farsi a vicenda, su tutti un'Arabia Saudita che finora è stata quasi eccessivamente morbida e può essere la vera incognita sul futuro del prezzo del petrolio.

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